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Disegnare i confini del mondo

di Andrea Bonavoglia

 

Mappamondo di Willem Blaeu, 1663
Mappamondo di Willem Blaeu, 1663

Premessa

Disegnare i confini del mondo rappresenta, nelle mie intenzioni, l'introduzione a un più ampio studio dallo stesso titolo sulla cartografia, sulla sua storia, sui suoi strumenti e sulla sua importanza politica, ancora da scrivere e ancora da pubblicare. La forma tuttavia che questo breve saggio prende qui e ora, vale a dire nel suo apparire su una rivista telematica, differisce da quella che sarà la forma normale, cartacea e testuale, del suo omonimo. L'opportunità, se non il vantaggio, di comparire sul Web e la conseguente struttura ipertestuale, consentono infatti a chi legga on-line (in particolare se possiede un collegamento veloce a banda larga) di aprire le pagine web citate in diretta sovrapposizione alla pagina originale. In tal modo il lettore potrà confermare, visualizzare, approfondire e aggiornare i dati appena acquisiti senza perdere di vista il testo principale e senza perdere il filo della lettura.

Gli indirizzi dei siti web citati, insieme ad altri ritenuti importanti, sono ripetuti in un breve elenco ordinato alla fine del testo, dopo le note. Naturalmente, la stampa del saggio e la sua analisi in un secondo tempo, off-line, sono sempre possibili, lecite e, per il momento, ancora del tutto complete.

Indice
1. Misurare il mondo
2. Disegnare i confini del mondo
3. Proiettare il mondo su un piano
4. Vedere il mondo dall'alto
5. Varie mappe del mondo
Note al testo
Elenco di siti web
Indicazioni bibliografiche



 

torna all'indice1. Misurare il mondo

Dalla grandezza del pezzo di terra davanti ai loro occhi, fino alla lunghezza dell'equatore del pianeta su cui vivono, gli uomini hanno sempre avuto la necessità di conoscere che dimensione hanno le cose e, di conseguenza, in quanto tempo possono essere trovate e conosciute. Una volta nato il linguaggio infatti, le parole che descrivono l'estensione di uno spazio e il succedersi del tempo devono essere state sùbito tra le più usate, se si pensa all'importanza capitale che il dove e il quando vengono ad assumere nella ricerca e nella conservazione del cibo o nella difesa da un nemico.

Le prime tracce note di rappresentazioni del suolo confermano l'ovvietà di tali pragmatiche considerazioni: uomini segnalano graficamente ad altri uomini qualcosa di importante, come la presenza di un fiume o di una montagna lungo il cammino, oppure l'estensione di una pianura o la dislocazione di accampamenti nemici. Italo Calvino nel suo "Il Viandante nella mappa", memorabile recensione a una mostra parigina, già notava che la mappa, la carta geografica, nasce in vista di un viaggio e che pertanto trova nella linea più che nella superficie la sua forma coerente: "Il primo bisogno di fissare sulla carta i luoghi è legato al viaggio... Si tratta dunque di un'immagine lineare..."(1). Queste mappe simili a una striscia furono spesso utilizzate dai popoli più antichi e in particolare anche dai principali costruttori di strade, i Romani, ai quali tuttavia non si devono scoperte o ricerche cartografiche di rilievo (se si eccettua l'opera di Vipsanio Agrippa per Augusto). Gli itineraria picta servivano a viaggiare, ma sicuramente anche a percorrere strade sicure per l'esercito; di essi resta, in copia medievale, un esemplare straordinario, la cosiddetta Tabula Peutingeriana, lunga in origine forse sette metri e alta soltanto 34 centimetri, che mostrava, pur tra incredibili deformazioni e forzature, 100.000 km di strade e 3.000 indicazioni di luoghi tra Europa, Africa e Asia, circondati da un Oceano che sembra più una cornice del disegno che un'effettiva superficie.
sito web: cartografia e strade dei Romani
sito web : the Tabula Peutingeriana

Tabula Peutingeriana, copia medioevale di una perduta mappa romana
Tabula Peutingeriana (particolare),
copia medioevale di una perduta mappa romana

La cartografia discende da geometria e geografia, scienze che nacquero probabilmente all'interno di culture non lontane tra loro, in Mesopotamia e in Egitto; ne conserviamo tracce e resti suggestivi, ma troppo incompleti. Furono in realtà i Greci a delinearne, a volte in modo soprendentemente moderno, i metodi e le regole. Di conseguenza la cartografia, basata sulla misurazione di linee e superfici come la geometria e sulla rappresentazione della Terra come la geografia, trovò le sue prime applicazioni sicuramente tra Babilonesi e Egiziani, ma venne definita razionalmente solo dai Greci.
sito web : the British Museum, Sippar (Iraq)

La ricerca e la conservazione del cibo unite al bisogno di difesa possono, come già detto, spiegare la necessità di chiedersi "dove" e "quando" si trovano cose, persone, luoghi. Peraltro, è indubitabile che tra i primi motivi di una precisa misurazione del suolo debba annoverarsi anche la necessità di definire la proprietà. La stretta correlazione di spazio e tempo nella quotidianità delle popolazioni legate alla produzione agricola, resta alla base di alcuni bisogni primordiali: "la necessità di comprendere in un'immagine la dimensione del tempo insieme a quella dello spazio è alle origini della cartografia" scriveva sempre Calvino(2). Questa considerazione, la cui profondità va percepita con attenzione, spiega allora perché gli uomini abbiano cercato di misurare e rappresentare non solo quel terreno, quella strada o il proprio piccolo mondo, ma anche il mondo di tutti, il mondo intero. E spiega anche, per ulteriore deduzione, come nella natura stessa dell'operazione cartografica si annidino di pari rilievo un'anima politica e una vocazione scientifica.

Al filosofo e scienziato Anassimandro (VI sec. a.C.) e allo storico Erodoto (V sec. a.C.) sono attribuite mappe del mondo tra le più antiche, derivate tanto da speculazione quanto da conoscenza diretta. Di certo nel periodo classico della civiltà greca, insieme alle più straordinarie opere civili ed artistiche, trovano posto altrettanto mirabile le ricerche e le proposte scientifiche sulla forma della Terra avanzate da Pitagora, da Aristotele, da Eratostene e infine, in pieno ellenismo, da Claudio Tolomeo nel II sec. d.C. I Greci arguirono la sfericità della terra grazie all'osservazione della luna e delle stelle, mentre i Romani, come detto, non andarono oltre una serie di peraltro utilissime mappe stradali. Quando Eratostene nel III sec. a.C. calcolò per la prima volta la circonferenza della Terra, si servì di alcune misure prese direttamente, come lo gnomone della meridiana e la sua ombra, e di altre desunte in modo avventuroso come la distanza tra Alessandria e Siene (o Syene, l'odierna Assuan) calcolata secondo i giorni impiegati dai cammelli a percorrerla; il dato finale del suo calcolo, al di là di ogni possibile verifica pratica, era comunque frutto di un metodo corretto e, peraltro fortunosamente, non molto distante dalla realtà.
sito web : su Eratostene
sito web : la misura della Terra

La misurazione di una distanza non era e non è comunque impresa facile, ma appare interessante distinguere in prima approssimazione tra una misurazione diretta, fatta con vari strumenti oppure a piedi, a cavallo o con altri mezzi, e una misurazione indiretta, cioè desunta da regole geometriche. Il metodo fondamentale per ottenere indirettamente misure precise, ancora oggi alla base di tutta la scienza della misurazione, consiste nella triangolazione, cioè nella suddivisione in triangoli di una superficie, che verrà ricostruita utilizzando le regole e i teoremi della trigonometria. Il metodo indiretto presuppone tuttavia che si conosca un modo per misurare gli angoli su scala territoriale e proprio in questo si direbbe che gli antichi fossero carenti: saranno le invenzioni di ingegnosi strumenti goniometrici, legati spesso alla navigazione, a segnare lo stacco tra le mappe antiche, costruite con enorme approssimazione, e quelle moderne, dal Rinascimento in poi.
sito web : la trigonometria greca

Tanto la vocazione scientifica della cartografia quanto la sua anima politica hanno quindi radici abbastanza note, da un lato la ricerca dei significati ultimi da parte della cultura greca, dall'altro la necessità di controllo da parte di quella romana e cristiana. E' chiaro che l'enorme complessità del lavoro necessario a rilevare il territorio di uno Stato, definisce in partenza la cartografia come uno strumento tipicamente istituzionale, finalizzato nelle sue mille varianti di scala alla definizione degli spazi pubblici e privati; dalle mappe catastali a quelle rurali, dalle carte di città a quelle territoriali, lo Stato deve organizzare in modo capillare enti e uomini in grado di disegnare e aggiornare i confini e le proprietà pubbliche. Ogni paese moderno ha creato, approssimativamente negli ultimi tre secoli, tali gruppi di lavoro, non a caso solitamente collegati con l'esercito; nei paesi in via di sviluppo e in quelli più arretrati invece la mappatura del territorio ha spesso incontrato difficoltà insormontabili, legate ai costi, alle tecnologie, alle risorse umane. In Italia l'ente preposto è l'Istituto Geografico Militare insieme ai servizi idrografici, geologici e catastali dello Stato, ma esistono anche due società private la cui attività è da decenni estremamente prolifica, l'Istituto Geografico De Agostini e il Touring Club Italiano; lo stesso accade in gran parte dei paesi occidentali, che dal secondo dopoguerra si sono organizzati per coordinare e uniformare i sistemi di rilevamento, le scale, i riferimenti geografici, i nomi, le simbologie. E' in ogni caso sorprendente venire a conoscenza che alla scala di 1:75.000 soltanto un terzo della superficie terrestre risulta, alla fine del secondo millennio, opportunamente rilevato.
sito web : l'Istituto Geografico Militare
sito web : l'Istituto Idrografico della Marina
sito web : il Touring Club Italiano
sito web : l'Istituto Geografico De Agostini

torna all'indice2. Disegnare i confini del mondo

Escludendo primitivi disegni di non facile lettura, come quelli mesopotamici, sumeri ed ebraici, la prima mappa del mondo (spesso detta l'ecumene) dovrebbe essere quella di Tolomeo, il geografo e astronomo cui si deve il sistema geocentrico, per secoli ritenuto valido e sconfessato solo da Copernico millequattrocento anni dopo. Nella sua Geografia, Tolomeo assegna ad oltre ottomila località dell'Impero Romano una approssimativa latitudine e longitudine e spiega metodi di proiezione e costruzione di piante, gettando i semi della scienza cartografica.

Mappa del Mondo secondo Tolomeo, riproduzione del 1496
Mappa del Mondo secondo Tolomeo, riproduzione del 1496

Tolomeo rappresenta il mondo conosciuto utilizzando una griglia di meridiani e paralleli secondo una proiezione, probabilmente di sua invenzione, che dovrebbe garantire una miglior verosimiglianza del mondo disegnato su una superficie piana rispetto all'originale superficie curva. L'impero romano ci viene presentato con discreta definizione, nella sua impressionante estensione da Ovest a Est, mentre le aree poco conosciute, se non ignote del tutto, sono lasciate a una certa fantasia artistica.

L'alto Medioevo e anche l'epoca romanica rappresentano per questo settore di ricerca una fase di autentica stagnazione, se non di arretramento, per quanto da un punto di vista artistico e religioso la produzione cartografica sia di estremo interesse come supporto visivo e simbolico alla comprensione dell'universo e della mentalità del tempo; la cartografia in pratica si piegò alla nuova morale cristiana e venne sostituita da rappresentazioni fantastiche del mondo di Dio. Solo nella giovane cultura araba permangono studi in questo settore e ne è testimonianza, tra le tante, la celebre mappa del Mediterraneo di Al Idrisi (o Edrisi), pur nella incompletezza e arbitrarietà di molte forme disegnate.
sito web : Idrisi - la Méditerranée au XIIe siècle

Dal 1300 numerose copie, se non copie di copie, della mappa del mondo di Tolomeo giunsero nell'Europa occidentale dal mondo bizantino e determinarono da un lato una passiva accettazione dell'impostazione tolemaica, vista come antica e quindi di insuperabile validità, dall'altro un nuovo fiorire di interesse, questa volta razionale e pratico, per la cartografia. La Geografia tolemaica fu tradotta in latino da Jacopo d'Angelo nel 1406. Tra XII e XIV secolo erano fioriti in Europa anche i cosiddetti portolani, carte nautiche che di porto in porto delineano le coste d'Europa e in particolare del Mediterraneo; probabilmente nati grazie all'esperienza dei navigatori e all'uso della bussola, i portolani mostrano un singolare sistema di orientamento, basato sul disegno di numerose rose dei venti generatrici di linee radiali intrecciate in modo complesso sulla superficie della mappa.
sito web : la fortuna di Tolomeo
sito web: ampia collezione di mappe antiche

L'epoca delle grandi scoperte geografiche coincide naturalmente con un'autentica esplosione, che non ha da allora conosciuto esaurimento, della cartografia come scienza e soprattutto come produzione. Colombo scopre l'America non per dimostrare che la Terra è rotonda, ma per dimostrare che l'India si raggiunge più rapidamente via mare ad Occidente che via terra ad Oriente; le sue conoscenze e le sue speranze derivavano pertanto dai cartografi, ma a loro volta i cartografi seguiranno le indicazioni di Colombo e quelle dei suoi innumerevoli epigoni per disegnare i nuovi confini del mondo(3). L'errore di considerare la Terra tanto piccola da possedere un solo Oceano tra Europa e India (o Cina) fu presto corretto e, da quando gli uomini di Magellano circumnavigarono l'intero pianeta, fu finalmente possibile determinare con accettabile approssimazione l'effettiva dimensione e dislocazione delle terre emerse.

In questa rivelazione del mondo, una sorta di epocale illuminazione che aprì alla cultura e all'economia europea orizzonti mai neppure immaginati, lo straordinario lavoro e la mirabile intuizione di Gerard de Kremer detto Mercator hanno un ruolo fondamentale. La sua opera di teorico si affianca a quella di disegnatore e incisore e lo eleva quindi tra i massimi ricercatori tanto in campo scientifico quanto pratico, a differenza di gran parte dei cartografi che tra Medio Evo e Rinascimento avevano illustrato meravigliosamente le ipotetiche forme del mondo, ma senza mai andare realmente oltre le antiche scelte di Tolomeo.

torna all'indice3. Proiettare il mondo su un piano

Quando Mercator, nel 1569, inventa e propone il metodo grafico che proietta la superficie sferica del mondo sul piano di un cilindro, la cartografia può finalmente assumere l'attributo di scientifica. La comprensione del metodo è complessa e richiede nozioni di matematica e geometria, ma il risultato offre un grande vantaggio in particolare per la navigazione: gli angoli misurati sulla carta risultano uguali alla realtà; questo naturalmente va a scapito delle superfici, che nelle parti più a Nord e più a Sud sono fortemente falsate nell'estensione oltre che deformate.
sito web : map projections

Un mappamondo disegnato secondo la proiezione di Mercator
Un mappamondo disegnato secondo la proiezione di Mercator

A Mercator si devono anche studi sull'uso e la forma delle lettere nella nomenclatura dei luoghi, la costruzione di uno dei primi globi terrestri e il nome Atlas per una collezione di mappe. Un altro evento capitale si era tuttavia da pochi anni verificato nella ricerca di settore, l'invenzione ad opera di Martin Waldseemueller nel 1512 del polimetrum, il più stretto antenato del teodolite. In realtà, di quali strumenti si servissero i topografi antichi e medievali non è sempre chiaro, ma sicuramente, in base a quanto emerge dalle descrizioni scritte e da pochi residui, si trattava di strumenti ingegnosi ma grossolani, come il baculo mensorio, il bastone di Giacobbe, il quadrato geometrico, le bindelle. L'invenzione del polimetro e quella successiva, che lo perfeziona, del teodolite ad opera di Leonard Digges a metà del Cinquecento, consentono ai cartografi di misurare gli angoli orizzontali e verticali con molta maggior precisione. Il teodolite, insieme alla bussola già ben nota e al cannocchiale (inventato al principio del Seicento da Hans Lipperhey), diventa lo strumento principale della scienza cartografica, e lo è, nelle moderne versioni elettroniche ad alta precisione, ancora oggi.
sito web : storia degli strumenti topografici

Un teodolite del XIX secoloUn teodolite moderno
Un teodolite costruito nel XIX secolo e uno di oggi

Con la proiezione di Mercator e le numerose altre seguite a quella(4) e con i nuovi strumenti di misura nasce quindi la cartografia moderna, che l'ottocentesca invenzione della fotografia renderà molto più veloce e precisa, ma non diversa. Tuttavia, e questo rende lo studio di questa disciplina davvero particolare nell'ambito della cultura scientifica occidentale, la precisione assoluta, intesa come traguardo, come fine, non rientra nella sua definizione e nei suoi presupposti; la cartografia infatti non si esaurisce nella misurazione di distanze e di angoli, ma anzi vive e si struttura su fattori storici e sociali, locali, provvisori e imprecisi per loro definizione, e su una rilevantissima impostazione simbolica. E' davvero esauriente, a questo proposito, la notazione che si legge nell'Enciclopedia Britannica alla voce Map: "I simboli sono il linguaggio grafico delle mappe e delle carte, sviluppatosi attraverso generazioni di cartografi. ...I nomi geografici sono la parte più importante, e a volte la più problematica, dell'insieme della nomenclatura cartografica. Per una data area, la ricerca sulle carte esistenti e sulla relativa documentazione può evidenziare nomi diversi per i medesimi oggetti, variazioni ortografiche, o ambigue applicazioni di nomi. Il tecnico sul campo spesso trova che l'uso locale è confuso se non contraddittorio"(5).

Il confronto visivo tra una piccola area della grande carta di Francia disegnata dai Cassini, di padre in figlio, nel XVIII secolo e la moderna carta stradale Michelin (qui in bianco e nero per uniformità) può aiutare a comprendere meglio l'importanza di simboli e lettere; le due mappe, anche se l'orientamento non coincide perfettamente, sono grosso modo congruenti, ma la lingua che parlano è estremamente diversa.
sito web : Les cartes de Cassini

Toulon sur Arroux nella carta della Francia di Cassini (XVIII sec.)Toulon sur Arroux nella carta stradale Michelin
Toulon sur Arroux nella cartografia del XVIII e del XX secolo

torna all'indice4. Vedere il mondo dall'alto

Tra il XVI e il XIX secolo le scuole cartografiche si moltiplicano, si perfezionano e si espandono dall'Europa all'America con inesauribile vigore; la tecnica era ormai consolidata, la professione aveva una sua ragion d'essere e un mercato abbastanza sicuro, pertanto sarebbe davvero impresa impossibile anche la semplice elencazione dei maestri cartografi che si distinsero per qualità di definizione e di stampa in paesi come la Francia, l'Olanda, l'Inghilterra (non a caso potenze coloniali). La vera novità nel settore, a parte la scoperta dell'Australia nel XVIII secolo che finalmente colma la grande lacuna dell'emisfero meridionale, si verificherà solo nel XIX secolo con l'invenzione della fotografia e con la progressiva introduzione dei nuovi apparecchi di rilievo fotogrammetrico tra gli strumenti tradizionali del cartografo. Ciò che cambia in modo fondamentale è comunque la velocità della riproduzione, non tanto il metodo.

Sarà invece l'abbinamento nel XX secolo tra l'aereoplano e la fotografia a determinare una svolta anche di sistema, con la nascita della fotogrammetria aerea, in grado di fornire dati oggettivi e "già pronti" del suolo, in particolare di territori ampi e monotoni come i deserti, o impervi come le catene montuose, o comunque, anche per situazioni storiche particolari, non accessibili per vie di terra. La RAF inglese fotografò con tale precisione, durante la II Guerra Mondiale, buona parte del territorio italiano, che per anni quelle immagini risultarono tra le migliori disponibili per la conoscenza geografica della Repubblica.

Esempio di fotografia aerea
Esempio di fotografia aerea

Vedere il mondo dall'alto e disegnarlo in scala rappresenta la realizzazione del sogno dei grandi conquistatori, che da Augusto a Napoleone compresero l'importanza capitale di conoscere perfettamente luoghi e confini del proprio Stato. Rappresenta anche la realizzazione del sogno di mille cartografi, che quel volo su pianure e città erano riusciti a simularlo perfettamente attraverso l'uso di calcoli e strumenti ingegnosi. Non si deve credere però che la fotogrammetria aerea abbia sostituito il rilievo a terra, innanzitutto perché dall'alto è comunque necessario avere precisi punti di appoggio sul terreno per poter procedere alla restituzione cartografica dei fotogrammi, e poi perché, come già si è ricordato, il lavoro del cartografo prevede tra i suoi elementi primari anche la scelta dei simboli grafici e la nomenclatura.
sito web : la fotogrammetria

L'uso dei satelliti e l'avvento dell'informatica hanno infine introdotto, negli ultimi tre decenni, ulteriori possibilità di conoscenza e di produzione nel settore. I calcolatori risolvono rapidamente i complessi calcoli di restituzione e di raddrizzamento delle immagini e possono memorizzare infinite quantità di dati, e i satelliti, che non incontrano i problemi metereologici e di stabilità degli aereoplani, possono fornire istantaneamente immagini ortografiche del suolo.
sito web : immagini satellitari dello stato del Massachusetts

Immagine di Provincetown (USA) ripresa dal satellite
Un'immagine satellitare di dettaglio (Provincetown nel Massachusetts),
con elementi grafici sovrapposti

La digitalizzazione di immagini cartografiche già esistenti e di quelle elaborate direttamente dai nuovi apparecchi, insieme alla trasformazione delle mappe in insiemi di dati autonomi, i vettori, hanno effettivamente trasformato la vecchia cartografia in qualcosa di nuovo, la cartografia numerica (detta anche digitale o vettoriale). Una carta costruita in questo modo e messa a disposizione su un Cd-Rom o su Internet(6), può anche fornire stampe tradizionali con scale, tematiche e colori diversi, ma può soprattutto essere modificata, rielaborata, analizzata, e contenere altre informazioni ordinate secondo le più varie tipologie: in altre parole la carta numerica non è più un oggetto fisico univoco, ma è diventata una banca dati elettronica.
sito web : corso di cartografia numerica on-line

torna all'indice5. Varie mappe del mondo

In italiano, come nelle altre lingue occidentali, esiste una precisa terminologia relativa alle carte, che si dicono geografiche solo a scala di 1:1.000.000 o più piccola (si ricordi che la scala è minore se il valore a denominatore è più alto), corografiche tra le scale di 1:100.000 e 1:1.000.000, topografiche sotto la scala di 1:100.000. Dalla scala di 1:5.000 si parla più propriamente di mappe, come ad esempio le mappe catastali relative all'edilizia. La cartografia di base dell'I.G.M. è al 25.000, disponibile per una parte del territorio nel nuovo formato della cosiddetta serie 25 (l'intera superficie italiana occuperà 2298 fogli) oppure nel vecchio formato della serie 25/V leggermente più piccolo (3545 fogli), completo ma solo in parte aggiornato. In queste carte sono rappresentati tutti i principali elementi come culture, strade, costruzioni, confini, corsi d'acqua, e attraverso l'uso delle curve di livello è anche indicato il rilievo del terreno.

Tavoletta dell'I.G.M. serie 25/V Sezione dell'I.G.M. serie 25
Carte topografiche alla scala 1:25.000 dell'I.G.M.

Le carte del mondo tuttavia non sono soltanto le carte che fotografano una situazione e la restituiscono nel modo più leggibile, anzi è indubbio che carte topografiche di base come quelle dell'I.G.M. siano destinate soprattutto agli specialisti; le carte che circolano maggiormente infatti sono tematiche, vale a dire carte in cui la rappresentazione di base resta usata come sfondo, mentre in sovrapposizione risultano evidenziati aspetti particolari. Tematiche sono quindi le carte politiche, che danno il massimo rilievo alle località e ai confini; stradali, che enfatizzano con colori e dimensioni la posizione delle strade; geologiche, che rappresentano con superfici variamente colorate la composizione del suolo; e poi demografiche, storiche, turistiche, delle precipitazioni, delle coltivazioni, delle temperature, ecc.
sito web : carte tematiche d'Italia (Sapere.it)

Carta tematica della densità di popolazione nel Lazio
Carta tematica della densità di popolazione del Lazio

In questo contesto tuttora valido, che prevede da parte degli utenti l'acquisto delle carte e la loro consultazione a tavolino, si inserisce la cartografia su Internet(7), una novità assoluta dal punto di vista culturale e commerciale. Il settore cartografico on-line è tra i più ampi e variegati immaginabili, specializzato in mappe di città, in carte di avvicinamento, in itinerari stradali spesso un po' semplicistici, ma anche, all'interno di siti a maggior vocazione scientifica, in carte antiche e moderne, carte nautiche, fotografie aeree e satellitari. Le possibilità di informazione sono molteplici, e non sono rare le sorprendenti scoperte di siti che forniscono gratuitamente dati e immagini in tempo reale, e di altri che a pagamento sono in grado di eseguire operazioni fino a dieci anni fa impensabili, come il rilievo fotografico via satellite di un'area definita dall'utente.
sito web : cartine stradali
sito web : Digital Globe
sito web : Perry Castaneda Library
sito web : Maporama
sito web : Ora esatta e condizioni meteo in diretta
sito web : Mapquest

Uno degli aspetti più interessanti della rivoluzione di Internet è sicuramente rappresentato dall'utilizzo di siti web da parte delle istituzioni; l'America è all'avanguardia nel settore, ma anche in Europa negli ultimi anni molti Stati ed enti hanno cominciato a servirsi del WWW per snellire la burocrazia e per fornire ai cittadini, in tempo reale e senza intermediari, servizi come la riscossione di tasse e tributi e l'informativa completa sulle attività pubbliche. Nell'ambito della cartografia, oltre a quanto già esposto, valgano per tutti gli esempi di due metropoli come Parigi e Roma, che hanno costruito siti municipali di altissimo livello, giungendo a includervi dati un tempo a disposizione di pochi, come il Piano Regolatore Generale. Anche qui, e in una forma decisamente nuova, si intravvede la vocazione politica di questa disciplina. Non si tratta ancora, per la capitale italiana, di un Piano nato completamente attraverso gli strumenti informatici, in quanto la cartografia non è strettamente numerica, ma il sito che ospita interamente il Piano fornisce tutti gli elementi utili per la sua consultazione e consente una visualizzazione di tutti gli elaborati grafici fondamentali.
sito web : Ville de Paris
sito web : il Comune di Roma
sito web : il PRG di Roma

Dettaglio di un elaborato del PRG di Roma
Dettaglio di un elaborato del PRG di Roma

Per concludere, ci si può forse smarrire nelle decine di diramazioni del Web, partendo ad esempio da Map.Net, un sito che elenca metodicamente centinaia di altri siti attraverso mappe concettuali, ma è sicuramente imperdibile la navigazione nel celebre Atlas of Cyberspaces. Qui si scoprirà l'esistenza, seguendo ad esempio il link Geographic, di complicati studi che tramite nuovi tipi di mappe spesso tridimensionali cercano di descrivere e rappresentare Internet attraverso le linee telefoniche, il traffico, il numero di siti, l'utenza e quant'altro. La sensazione di trovarsi di fronte a un mondo completamente nuovo, spesso incomprensibile, spesso affascinante, è fortissima; nella bella e suggestiva introduzione di An Atlas of Cyberspaces, che può degnamente concludere queste note, si legge: "Questo è un Atlante di mappe e rappresentazioni grafiche della geografia dei nuovi territori elettronici di Internet, del World Wide Web e di altri ciberspazi emergenti. Le mappe dei ciberspazi, le cibermappe, ci aiutano a visualizzare e comprendere i nuovi paesaggi digitali al di là dello schermo del nostro computer, dentro i fili delle reti di comunicazione globale e delle enormi risorse informative on-line. Le cibermappe, come le mappe del mondo reale, ci aiutano a navigare nei nuovi paesaggi dell'informazione e rappresentano inoltre oggetti di interesse estetico. Sono state create da ciberesploratori di molte diverse discipline, in tutti gli angoli del mondo. Alcune delle mappe che vedrete nell'Atlas of Cyberspaces appariranno familiari, perché si servono delle convenzioni cartografiche del mondo reale, mentre numerose altre sono rappresentazioni di spazi elettronici, molto più astratte perché si servono di nuove griglie e di nuovi sistemi di misura..."(8)
sito web : An Atlas of Cyberscpaces
sito web : Map.Net

 

Un portolano medievaleCarta politica dell'Europa contemporanea Fotografia satellitare dell'Europa centrale
Un portolano, una carta politica e una fotografia satellitare a confronto

 

torna all'indiceNote

1 ) Italo Calvino, Collezione di sabbia, 1994 Mondadori Milano

2 ) Italo Calvino, Collezione di sabbia, 1994 Mondadori Milano

3 ) Cfr. il breve articolo di Umberto Eco, "Dalla Terra piatta alla Terra cava" in Segni e sogni della Terra, 2001 De Agostini Novara

4 ) Vi furono tra le altre nel XVI secolo le proiezioni studiate da Werner, Apiano, Frisius e Finaeus, in cui si mantengono le lunghezze dei paralleli; la proiezione omeotera di Stobnicza e la trapeziforme di Germanico, Ortelio e Mercator; la globulare meridiana, perfezionata da Tramezzini e Ruscelli.

5 ) Cfr. il testo originale inglese: "Symbols are the graphic language of maps and charts that has evolved through generations of cartographers. ...Geographic names are the most important, and sometimes the most troublesome, part of the map nomenclature as a whole. Research on existing maps and related documents for a given area may reveal different names for the same features, variations in spelling, or ambiguous applications of names. The field engineer often finds that local usage is confused and sometimes controversial."

6 ) La produzione di carte geografiche è ovviamente legata anche al commercio; in questa ottica, è sufficiente effettuare una ricerca in Internet per scoprire un numero sempre più elevato di aziende che vendono carte digitali di paesi e città; la vendita, oltre che attraverso il supporto di Cd-Rom, può avvenire direttamente in rete.

7 ) Non si confondano comunque le carte trovate in Internet con le citate carte numeriche; il materiale che si trova in rete è spesso materiale preesistente digitalizzato da uno scanner in un file informatico, mentre le carte realmente numeriche sono ancora, per numero e per disponibilità, non molto comuni. Nella sua accezione migliore, Internet è nei fatti un'enorme biblioteca, destinata ad aumentare e, in un futuro chissà quanto lontano, a contenere quasi per intero le conoscenze umane. Tanta è la mole di dati reperibili, che durante la navigazione si sente la necessità di fare e trovare ordine; anche a questo scopo si veda l'elenco di siti web in appendice, controllati e scelti a livello internazionale.

8 ) Cfr. il testo originale inglese: "This is an atlas of maps and graphic representations of the geographies of the new electronic territories of the Internet, the World-Wide Web and other emerging Cyberspaces. These maps of Cyberspaces - cybermaps - help us visualise and comprehend the new digital landscapes beyond our computer screen, in the wires of the global communications networks and vast online information resources. The cybermaps, like maps of the real-world, help us navigate the new information landscapes, as well being objects of aesthetic interest. They have been created by 'cyber-explorers' of many different disciplines, and from all corners of the world. Some of the maps you will see in the Atlas of Cyberspaces will appear familiar, using the cartographic conventions of real-world maps, however, many of the maps are much more abstract representations of electronic spaces, using new metrics and grids..."

 

torna all'indiceElenco di siti web
Questo breve elenco non intende affatto esaudire le aspettative di uno studioso della disciplina, ma vuole fornire una prima cernita di siti web in cui siano presenti elementi di interesse e soprattutto riferimenti ad altri siti ulteriormente specializzati.

Siti a specializzazione didattica e scientifica
An Atlas of Cyberspaces
The British Museum (Iraq)
Carte tematiche di Sapere.it
Corso di cartografia numerica on-line
Eratostene
Geographic Information Science Center
Introduction to Cartography and Remote Sensing
La fotogrammetria
La fotogrammetria per il restauro e la storia
La misura della Terra
La trigonometria greca
L'Istituto Geografico Militare
L'Istituto Idrografico della Marina
Map projections
United Nations Cartographic Section
Web Cartography

Siti di informazione e commerciali
Cartine stradali di Tiscali
Cartine, mappe, itinerari (Camperonline)
Comune di Roma
Digital Globe
Eurimage
Harvard Design and Mapping
Il Touring Club Italiano
Immagini d'Italia
Les cartes de Cassini
L'Istituto Geografico De Agostini
Maporama
Mapquest
Mass Gis MHD (immagini satellitari dello stato del Massachusetts)
Ora esatta e condizioni meteo in diretta
Perry Castaneda Library
Pettinaroli (Antique Maps)
PRG di Roma
Terraitaly - fotografie aeree
Ville de Paris

Siti storici e museali
Ampia collezione di mappe antiche (sito amatoriale)
Cartografia e strade dei Romani
Cartografia e Atlanti storici
Idrisi - la Méditerranée au XIIe siècle
Hic Sunt Leones
Historic Cities
La fortuna di Tolomeo (Telema)
Mappa di Piri Reis (sito amatoriale)
Museo di strumenti cartografici (Brera)
Storia degli strumenti topografici
Storia della fotogrammetria
Strumenti nautici
Tabula Peutingeriana
Web articles and commentaries on specific topics in the History of Cartography

 

In Kainós vedi anche
L'ultima sfera
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